L’istruzione è ancora un diritto?

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Oggi vogliamo parlare di scuola pubblica, ancora una volta vogliamo ricordare i danni provocati dai tagli che si sono abbattuti su di essa, tagli chiamati riforma e che per primi sono stati imposti alle scuole dell’infanzia e alle primarie (si sa, i bambini sono i più inermi…).

L’affossamento della scuola pubblica si avverte non solo dalla minore offerta formativa, dal ridotto tempo scuola e dalla mancanza dei fondi per le supplenze (spesso sono gli stessi insegnanti a sostituire i loro colleghi assenti) ma anche dalla fatiscenza degli edifici, dalle classi “pollaio”, dalla mancanza di attrezzatura all’avanguardia ed efficiente; mancano le risorse, i finanziamenti. Secondo noi invece manca da troppo tempo una politica attenta, capace e consapevole che in quell’ambito si formeranno le donne e gli uomini di domani
Portiamo ad esempio la situazione di Ponsacco: classi ricavate in alcuni casi da corridoi, edifici di proprietà Comunale oramai obsoleti, dove spesso i genitori sono costretti a imbiancare le aule, riparare porte e finestre, acquistare materiale con contributi e donazioni e hanno aule dove faticano a convivere dai 26 ai 30 alunni.

Ci sono 109 bambini che dovrebbero iniziare a frequentare la Scuola dell’Infanzia per l’anno scolastico 2013/2014, ma che sono rimasti in lista d’attesa pur avendone tutto il diritto.

Ma quale sarà la causa? La risposta è sempre la stessa: non ci sono fondi per poter pagare gli insegnanti. L’annoso problema, presente in tutta la Toscana, fino ad oggi, è stato tamponato con dei fondi che la Regione ha messo a disposizione, creando le cosiddette sezioni “PEGASO”.

Negli ultimi tre anni per sopperire a questa mancanza dello Stato sono stati spesi:
a.s. 2010-2011: € 300.000
a.s. 2011-2012: € 5.500.000
a.s. 2012-2013: € 6.500.000
Per un totale di  12.300.000

senza considerare quelli che ancora devono essere stanziati per il prossimo anno scolastico;  un impegno sicuramente ammirevole da parte della Regione ma onestamente pensiamo che sarebbe opportuno che lo Stato facesse il suo dovere e mettesse in condizione la Toscana di spendere quei fondi per altre priorità come, ad esempio, aiutare le famiglie in difficoltà.
A tal proposito vogliamo ricordare che proprio a Ponsacco c’è stata, non molto tempo fa, un’altra vittima di questa crisi: un operaio di 45 anni, da due anni senza lavoro, si è gettato dal sesto piano di un palazzo.
Pensiamo che ognuno debba svolgere al meglio le proprie funzioni, lo Stato faccia lo Stato e le Regioni svolgano i propri compiti, anche se di fatto ai soliti noti e quindi alla maggioranza del Parlamento non interessa il bene della scuola pubblica come dimostra la votazione contraria a una mozione del Movimento 5 Stelle sull’impegno preciso di ripristinare i fondi della precedente legislatura tagliati per la cultura, l’istruzione e l’università, contraria all’impegno di farlo in tempi definiti, contraria all’impegno di mettere in sicurezza tutte le scuole in 4 anni e contraria a agevolazioni agli operatori della cultura e dello spettacolo.

I partiti di maggioranza continuando ad attuare irresponsabili strategie propagandistiche al fine di generare il consenso necessario a tutelare i propri privilegi, bocciano sistematicamente tutto ciò che il M5S propone impedendo di fatto azioni concrete nell’interesse dei cittadini: non veniteci a dire che poi siamo noi gli irresponsabili!

Di seguito il link alla mozione:

http://www.camera.it/leg17/995?sezione=documenti&tipoDoc=assemblea_allegato_odg&idlegislatura=17&anno=2013&mese=06&giorno=11&back_to=http://www.camera.it/leg17/187

 

MoVimento 5 Stelle Ponsacco

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