INCUBIAMO?

image

Le festività appena trascorse sono state allietate dalla notizia, apparsa più volte sulla stampa locale, che Ponsacco ospiterà molto presto dieci nuove imprese grazie ad un progetto di Start Up finanziato dalla Regione Toscana  .
“Come?” “Quando?” si sono chiesti cittadini e commercianti.  Le reazioni sono state molteplici: c’è chi sosteneva che il Corso Matteotti sarebbe stato invaso da ristoranti ed enoteche;  chi credeva   che il termine “Start Up” indicasse l’insediamento di negozi di grandi firme e chi consigliava i dipendenti dei negozi in chiusura, di fare domanda d’assunzione al Politecnico di Navacchio!

In realtà l’unica certezza è che il Comune di Ponsacco è stato ritenuto idoneo a diventare un “incubatore diffuso d’impresa” quindi ad ospitare nuove attività gestite da giovani imprenditori che, a loro volta avranno partecipato ad un altro bando di gara indetto dalla Regione e finalizzato a finanziarne le spese di avviamento.  Se qualcuno dunque aveva pensato di prenotare il pranzo di Pasqua in uno dei ristoranti nel corso, farà meglio a deporre forchetta e coltello…la strada è ancora lunga e tortuosa….

Ma il Polo Tecnologico di Navacchio che ruolo dovrebbe avere? si chiedono in molti. A quanto pare l’ente dovrebbe gestire, selezionare e organizzare le eventuali richieste di insediamento nei locali per i quali l’amministrazione ha ricevuto piena disponibilità da parte dei proprietari per un periodo minimo di 5 anni…E a quali patti? Questa risposta purtroppo non c’è dato conoscerla.
In questi giorni, in occasione del consiglio comunale, siamo stati chiamati ad esprimerci in merito alla sottoscrizione, tra Comune di Ponsacco e Polo Tecnologico di Navacchio,  di un accordo-quadro del quale non c’è stata fornita neanche la cornice.

Questo è il motivo per cui siamo stati costretti a rispondere NO.
No, non sarebbe onesto votare un accordo a scatola chiusa; No, non possiamo approvare un progetto senza sapere quali siano le condizioni economiche e operative ; No, non vogliamo legittimare un contratto senza conoscerne la durata e le modalità di rinnovo.
Quali garanzie abbiamo che nascano effettivamente nuove imprese e che i locali vincolati al progetto Start Up House non rimangano inutilizzati e non disponibili per l’insediamento di attività indipendenti per un periodo di 5 anni?
Quali canali di finanziamento prevede di utilizzare l’Amministrazione per fornire i servizi previsti dall’accordo?

Quanto pesa, in termini economici, la collaborazione con il Polo Tecnologico?

In che modo si pensa di incentivare le nuove imprese affinché rimangano anche dopo la scadenza del contratto?
Il nostro NO non è opposizione indiscriminata al progetto in sé stesso, sarebbe pura follia esprimersi in maniera contraria ad una parte essenziale del nostro programma elettorale, ma è un NO all’avallo di un contratto di cui non conosciamo le clausole. Perciò chiediamo ancora una volta alla nostra Amministrazione trasparenza e condivisione. Nel momento in cui saremo in grado di valutare i reali effetti positivi di tale accordo, saremo pronti ad appoggiare pienamente la Start Up House, perchè preferiamo vedere il nostro centro storico con le serrande aperte piuttosto che dipinte.

Voi lo firmereste?

polo1

polo2

polo3

polo4

articolo successivo: START UP HOUSE episodio 1

Lascia un commento