Sabato 27/03, è stata la prima della recita “Ponsacco in un sacco” di e con Francesco Frosini.
Considerazioni sulla vita culturale ponsacchina.
Sebbene la prima fila sia a disposizione delle Autorità, cosa possono aver dimostrato con la loro assenza? Il disinteresse per l’impegno che un nostro concittadino ha infuso e profuso nella produzione di un’opera teatrale? Mah, chiediamoglielo.
Pertanto come movimento 5 Stelle lo ringraziamo sia per l’omaggio reso alla nostra collettività e a tutti i suoi personaggi, di ieri, di oggi ed ex ponsacchini (come Andrea Bocelli), alle forze economiche ponsacchine in grado di mettere in seggiola un sindaco ed infine, ma non per ultimo, per aver voluto e saputo affrontare con la giusta misura tutti quegli argomenti non facili anche se attuali.
Infatti, supponendo che molte delle cose che ci ha raccontate in quell’ora e mezza di monologo, possono essere state il frutto di un vissuto, o di un sentito dire, lo ringraziamo comunque per averci voluto risparmiare la contemporanea pantomima delle convivenze che fa di tutta un’erba un fascio tra coppie eterosessuali e quelle omosessuali.
Questo a parte, della condizione individuale dell’essere omosessuale ce ne ha data un’idea sommamente godereccia grazie all’imitazione del cantante Freddy Mercury che ha costituito il viatico per il Frosini di trasmetterci un messaggio di assoluta Libertà dell’individuo omosessuale, la libertà del quale, pura, assoluta e dissoluta, è sublimata dalla ricerca dell’egoistico piacere individuale che mai potrà essere associata a quella cartolina sbiadita delle coppie eterosessuali, fatte di abitudini, rimorsi, rimpianti e rancori, come ce le ha poi descritte nella seconda parte.
Una recita sui ponsacchini, è vero, ma anche e soprattutto un omaggio al fraterno amico, una costante nella vita del Frosini, l’assenza del quale amico non potrà mai essere colmata dal suo indelebile ricordo perchè inaccettabile fu il suo rapimento alla vita nell’età della gaiezza spensierata.