Ma quali risorse economiche ha, il Sindaco, per assolvere a tali suoi delicati compiti? Scarse, molto scarse. Non può provvedervi se non ricorrendo:
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alle risorse destinate al Consorzio della Bonifica (Bonifica di che? Oggi il territorio va valorizzato)
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Intervenire presso i vertici del Suo Partito e presso il Governo nazionale al fine di sbloccare una parte dei 2 milioni di euro, soldi dei cittadini di Ponsacco, bloccati con la legge di stabilità.
A lui, senza che debba intercedere, vanno affidate direttamente le risorse per la difesa, la protezione, la salvaguardia e la vigilanza dei territori specie nel momento in cui vengono meno le funzioni ed i compiti affidati alla provincia.
Senza riforme strutturali adeguate alle nuove e sempre più pressanti esigenze sociali, senza una innovativa urgente moderna e coraggiosa prassi governativa che applichi compiutamente e modernamente le regole democratiche, senza un coordinamento reale, senza una centrale operativa unica e con la sola pretesa di contare sulla sola buona volontà degli operatori delle forze di polizia, peraltro con forti disuguaglianze stipendiali, scaricando su di loro responsabilità sulla efficienza o non efficienza del sistema “sicurezza”, non si ottiene nulla ed i fenomeni che producono degrado e microcriminalità si amplieranno in modo esponenziale.
E’ necessario, con urgenza, orientare meglio tutto il dispositivo di prevenzione operante sul territorio e tale orientamento parte necessariamente dall’organismo decisionale ( Prefetto, Questore e Sindaco) attraverso la concertazione dei singoli poteri e competenze che dovranno esprimersi in un coordinamento effettivo, concreto e pratico di tutte le forze di polizia operanti sul territorio urbano.
Il Patto sulla Sicurezza, voluto più per mantenere forme di rispetto corporativistico che non una autentica operatività coordinata sul territorio, è abbondantemente superato. Così come va cestinato il Regolamento di Polizia Urbana perché è una inutile, talvolta contraddittoria, ripetizione di regole e condotte superate e/o già ampiamente disciplinate dalle leggi in vigore.
Una ottima soluzione invece è un controllo del territorio mediante una presenza costante (H 24) degli operatori di polizia nel luogo che permette di conoscere pienamente, sul piano umano, economico ed ordinamentale, il luogo dove vive e opera una collettività, nonché di rilevare la presenza di eventuali agenti disturbatori dell’ordine pubblico.
Determinante il rapporto fra il Sindaco e il Prefetto.
Avere sotto controllo tutto ciò che si verifica sul territorio è di primaria importanza per potere esercitare il potere, nel nostro caso il rispetto dell’ordine democratico. Tanto è vero che anche le organizzazioni criminali lo esercitano attraverso la presenza costante, di giorno e di notte, di loro sodali sulla zona di competenza, finalizzata a mantenere la quiete e l’ordine, senza le quali sarebbero a rischio i loro affari illeciti.
Se c’è ordine e quiete non c’è la presenza di polizia e in assenza di questa le attività criminali prosperano. In mancanza di questa attività, gli operatori di polizia, saranno sempre a rincorrere e mai in anticipo.
Capire e anticipare le mosse del nemico porrebbe la forza pubblica in una condizione di vantaggio che gli consentirebbe, non solo di raggiungere la soluzione del caso in tempi ristretti, ma di ridurre i costi sia in termini di impiego di risorse umane che in termini economici.
Ma non solo, si otterrebbe un grande successo, forse più grande: maggiore consenso e fiducia nelle istituzioni da parte dei cittadini. Quel consenso e quella fiducia che sempre più, ahimè, vengono riposte nella mafia e nei suoi uomini.
Sicurezza: Ecco le nostre proposte. 3.