TRIVELLOPOLI‬ E BUGIE DI ‪‎RENZI‬

 

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Il capo del governo continua a sostenere che l’emendamento inserito nella legge di Stabilità era giusto e opportuno perché il progetto Tempa Rossa della Total avrebbe garantito sviluppo e posti di lavoro al Sud e in Basilicata. Tutto questo è solo propaganda gratuita che offende l’intelligenza dei cittadini. Il progetto Tempa rossa non solo non garantisce sviluppo e posti di lavoro, ma provoca ulteriore povertà e danni inestimabili all’ambiente e alla salute dei cittadini in Basilicata e in Puglia.

La conferma arriva dall’impianto di estrazione Eni della Val d’Agri, che è molto più grande di Tempa rossa, dove si estrae il petrolio lucano da oltre venti anni. Lì, le attività petrolifere, non hanno portato alla Basilicata nessun beneficio in quanto era ed è la regione più povera d’Italia e in più negli ultimi dieci anni ha perso circa 50mila giovani e cittadini che sono emigrati come negli anni 60. Inoltre, sono state chiuse migliaia di piccole imprese agricole ed è stata bloccata qualsiasi possibilità di sviluppo turistico rurale.

Nella sola Val d’Agri (dove è più intensa l’attività dei petrolieri) ci sono circa diecimila persone tra disoccupati e inoccupati. La Basilicata ha oltre 400 siti contaminati dalle attività estrattive: dati della Commissione bicamerale sul Ciclo dei rifiuti.
Ma non è finita: è stato distrutto l’ambiente; sono stati inquinati i bacini idrici (tra cui quello del Pertusillo che porta l’acqua nelle case di milioni di pugliesi e lucani); sono aumentati i problemi legati alla salute dei cittadini e in particolare le patologie tumorali, così come stanno verificando i carabinieri del Noe che in questi giorni hanno acquisito migliaia di cartelle cliniche negli ospedali lucani.

La verità è che lo sviluppo di cui parlano Renzi e la ministro Boschi (che ha firmato l’emendamento voluto dall’ex ministra Guidi), riguarda le lobby economiche e affaristiche, le clientele elettorali e di potere locale costruite intorno a sindaci e ex sindaci, a consiglieri regionali, al sottosegretario De Filippo e al governatore della Basilicata Pittella, tutti del Pd.

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