I modelli “Argentina” e “Grecia” hanno fatto scuola ed hanno trovato ottimi allievi in Toscana.
La Toscana del Signor Rossi continua a svendere Beni Comuni e servizi essenziali ai privati.
Dopo l’acqua, i rifiuti e la sanità adesso pure il comparto delle infrastrutture e della mobilità.
Aeroporti toscani:
Gli Aeroporti, in quanto “monopoli naturali”, sono infrastrutture di interesse strategico per tutta la regione tese a garantire il diritto alla mobilità. Pertanto fanno parte del patrimonio collettivo, da difendere, dei Beni Comuni.
Pertanto solo un azionariato a maggioranza pubblica è in grado di garantire il bilanciamento dei servizi e degli invesitmenti alle infrastrutture, in maniera equa e trasparente.
Purtroppo non è bastato il fermo e compatto voto contrario di tutti i gruppi consiliari 5 Stelle alla messa in vendita delle azioni SAT detenute da diversi comuni capoluogo: il PD ha regalato, con chiara volontà, gli aeroporti di Pisa e Firenze al gruppo argentino amico di Renzi Corporacion America Italia Srl.
Il Movimento 5 Stelle ha espresso più volte in diverse sedi, sia istituzionali che giudiziarie, tutte le sue preoccupazioni riguardo a questa maldestra operazione politico-affaristica a danno della collettività e dell’erario pubblico. Le Procure confermeranno, o meno, le numerose tesi di aggiotaggio.
La scelta compiuta dal Signor Rossi di privatizzare le quote pubbliche dello scalo pisano per garantire gli investimenti sullo scalo fiorentino danneggia tutti i toscani e pone seriamente la questione del rispetto della normativa comunitaria in materia di aiuti di Stato all’imprenditoria privata. Si tratta di 120 MLN€ pubblici atti a coprire quasi la metà dell’investimento. Ulteriore ragione, quindi, a suffragare la nostra contrarietà all’allungamento a 2.400 metri della pista di Peretola, unita alle motivazioni di inopportunità logistico-ecologico-ambientale. Metri che, se si comprendono le obbligatorie aree di sicurezza ad inizio e fine pista arrivano a 3.000.
Viabilità:
Esprimiamo l’assoluta contrarietà a qualsiasi tipo di privatizzazione e pedaggiamento applicato alle superstrade toscane, di interesse strategico regionale per la viabilità.
Ci riferiamo quindi alla Tirrenica e alla Fi-Pi-Li, nonché ad ulteriori ipotesi in studio. Come pure alla Siena – Firenze e alla Bettolle – Perugia, già scampate ad un provvedimento governativo poi bocciato dai giudici amministrativi.
Trasporto Pubblico Locale e pendolarismo:
Il Movimento 5 Stelle è l’unica forza contraria alla Gara di privatizzazione del gestore unico regionale del trasporto pubblico locale. Nella malaugurata ipotesi andasse in porto, assisteremo ad una scissione qualitativa e quantitativa del servizio. Da una parte, le tratte redditizie, prettamente turistiche e ad alta frequentazione, sulle quali si concentreranno le logiche di profitto e gli investimenti per “coccolare” gli utenti e attrarne di nuovi. Dall’altra, le tratte a domanda debole, di periferia, a lunga distanza e frequentazione pendolare, ovvero le tratte che necessitano quanto mai di una logica ed una cultura di “Servizio pubblico”. Cultura che questa amministrazione regionale, con le sue politiche, ha profondamente minato e iniziato a decostruire.
Ribadiamo la violazione del mandato referendario da parte di Regione Toscana.
Regione rossa, in teoria, e invece ultraliberista nella pratica, ultradecennale e quotidiana. In ogni settore dell’economia e della società.
Povera Toscana. Se potesse parlare, la Toscana vi maledirebbe.