NO AL GESTORE UNICO DEI RIFIUTI

no gestore unico

Non e’ facile riassumere la partita che si sta giocando in questi giorni, come al solito in fretta e furia durante le festività natalizie  e alla zitta nei consigli comunali dell’ ATO costa, ma e’ necessario provarci perché i cittadini sappiano con certezza i motivi per i quali i prossimi anni non solo si ritroveranno una TARI piu’ salata e un servizio peggiore, ma non potranno nemmeno andare a lamentarsi dal sindaco.

Si votava per il passaggio nella gestione dei rifiuti solidi urbani, da Geofor al gestore unico per tutti i comuni dell’ Ato Costa (quasi 100 comuni tra Massa, Lucca, Pisa fino a Livorno) che si chiamerà RetiAmbiente spa. Il percorso che porterà al “gestore unico” è stato avviato da quasi tutti i sindaci dell’area già da molto tempo ed attualmente vede solamente Livorno resistere a questo pericoloso progetto.

In consiglio ha approvato la delibera con la quale accorperà tutti i gestori dell’Ato Costa a Retiambiente Spa, un carrozzone con un giro di affari di circa 7 miliardi di euro, formato in futuro sia dal pubblico (55%) che dal privato (45%), dove il privato a dispetto delle quote azionarie, farà il bello e il cattivo tempo,designando l’amministratore delegato ed essendo determinante nella variazione di tariffe. Né più e nemmeno di come sta succedendo ora in Geofor ma oltre che un con un carrozione in più un utenza enorme composta dalle quattro province.

Insomma, come al solito cambiare tutto perche’ non cambiare nulla tanto è vero che se andiamo a vedere cosa è successo dove questa “fusione” è stata già attuata ben 2 anni fa ( Ato sud-prov. Di Arezzo Siena e Grosseto), a fronte di una diminuzione di solo il 4 % dei rifiuti, dovuta principalmente alla crisi, c’è stato un aumento delle tariffe di ben il 22%! E tanto per far capire l’aria che tira dietro queste manovre economiche, che niente hanno a che vedere con l’interesse dei cittadini: a maggio di quest’anno, dopo un esposto del Movimento 5 Stelle di Grosseto, negli uffici di Ato Sud, è arrivata la guardia di finanza per acquisire documentazione nei riguardi della gara pubblica che aveva individuato il socio privato, e che è risultato anche l’unico ad essersi presentato. Non solo ma molti comuni stanno faticosamente cercando di “liberarsi” per molte ragioni, Illegittimità della tariffa unica per tutto l’Ato, ripartizione delle quote di appartenenza maggiore verso comuni possessori di impianti rispetto a quelli più virtuosi che non incentivano la Raccotla Differenziata, impotenza dei singoli comuni per contestare dati o imposizioni di un colosso come l’Ato di riferimento.

Per quanto ci riguarda la Geofor non cesserà di esistere ma verrà conferita in RetiAmbiente Spa e non per gli impianti che resteranno di proprietà a Geofor Patrimonio o Ecofor come lo sono tuttora. verrà liquidato quindi il gestore privato perchè per un vincolo è consentito solo l’ingresso esclusivamente ad aziende pubbliche. Praticamente accadrà che se in passato ognuno di noi si poteva lamentare con il comune per la gestione dei rifiuti,e a sua volta il comune chiamava allìordine la vicina Geofor, ora con RetiAmbiente, si allontanerà ancora di più la distanza che c’è tra il cittadino e il suo referente, ma non solo, nel contesto della nuova società conteremo solo per uno zero virgola.

Non dimentichiamoci che Geofor è il gestore a cui paghiamo i nostri rifiuti, e questi dovrà liquidare con i proprio soldi il socio privato ca. 5,8 mln. Di eruo; non solo, Geofor dovra’ certamente risarcire il Gestore dei Servizi Energetici (GSE) per più di 3 milioni di euro, come conseguenza di una truffa (attendiamo la sentenza del consiglio di stato, ma si è già pronunciato in tal senso su casi analoghi) consistente in un indebito recepimento di bonus statali legati ai CIP6, e questi debiti da onorare vengono trattati come se questi milioni di fatto non li avessero presi dalle nostre tasche !!!

Non esiste nessuna prova che dimostri che più grande è meglio, tutte le previsioni sui vantaggi che, secondo i nostri amministratori PD, porterebbe questa riorganizzazione della gestione dei rifiuti, non hanno nessun fondamento oggettivo, anzi i dati oggettivi danno indicazioni opposte! Le loro sono solo fantasie basate sul niente, infatti non sono stati in grado di fornire nessun elemento concreto, reale e misurabile a fondamento delle loro teorie!

Quello che sta avvenendo è un pericoloso accentramento di un servizio essenziale, che per legge deve essere di competenza comunale, nelle mani di un inutile società mista in balia del volere dei privati, per i prossimi venti anni. Naturalmente il sindaco ci ha assicurato che vigilerà affinché le tariffe non aumentino, ma è palese che l’unica cosa che potrà fare sarà trovare qualche scusa per farci digerire l’amaro boccone. Ma, tant’è: la torta da spartirsi è molto grossa, e tutti i comuni devono aderire al progetto.

Per tutte queste ragioni abbiamo espresso parere contrario a questa delibera convinti che purtroppo il tempo ci darà ragione di quello che sosteniamo, ma sarà solo una magra consolazione di due consiglieri che hanno provato a ribellarsi a questo sistema bacato.

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